Il tempo corre. Corre proprio veloce e in un attimo la mia piccola bambina coccolosa e pucciosa ha subìto una metamorfosi irreversibile. È diventata donna. A volte la guardo e mi commuovo, altre volte vorrei disintegrarla con lo sguardo. La convivenza con una quattordicenne è così: gioie e dolori. Più spesso dolori, a essere sincere…
La verità è che sono sconcertata dal battito di ciglia che mi divide dal giorno in cui sono diventata mamma per la prima volta. Un soffio di tempo che mi ha portata a oggi. Ma se mi fermo e ripenso a questo tempo, ricordo bene l’impegno, la fatica, la tenacia che richiede crescere una figlia cercando in tutti i modi di preservare la sua unicità e allo stesso tempo cercando di fornirle un’educazione che le permetta di scoprire il senso della giustizia, dell’onestà, della semplice (o forse no) distinzione fra bene e male.
Un susseguirsi di domande interiori: “Avrò fatto bene? Avrò detto la cosa
giusta? Avrà capito?”. Un susseguirsi di scelte: dire no, dire sì, mettere
regole, a volte condivise altre no. Il difficile
mestiere del genitore. Un viaggio impegnativo, complicato, che passa attraverso
tempeste (ormonali e non) e che non ci è dato sapere dove condurrà. Pur
navigando a vista però possiamo cercare di tenere la rotta. Possiamo avere
nella nostra mente l’idea di dove vogliamo portare i nostri figli. Possiamo
cercare il nostro fuoco e fare scelte responsabilmente.
Pensare che i nostri figli
possano affrontare il mondo senza che siano dotati di strumenti, di una guida,
di un porto sicuro dove tornare quando il mare è in burrasca, farà perdere loro
la strada. La vita è incerta. Questo lo so per certo. Ma io accanto a quella
bambina coccolosa e pucciosa ci sarò. Sarò lì a rimproverarla quando
testardamente non avrà voluto darmi ascolto. Sarò lì a consolarla quando cadrà
e piangerà pur se non sarà più per un ginocchio sbucciato. Sarò lì a ridere
delle cose sciocche che racconterà, a ballare le sue canzoni, ad ascoltare i
suoi segreti. Sarò lì perché ci sono sempre stata. Sarò lì perché mi sono
sempre fatta trovare, nella fatica dei giorni carichi di impegni e routine.
Sarò lì, perché ho scelto di esserci fin dal primo giorno. Perciò adesso salirò
le scale, forse un po' troppo rumorosamente, e la abbraccerò forte forte, così,
senza motivo. O per il solo grande motivo che la amo, fino al prossimo sguardo
disintegrante.