Questa
mattina mi sono svegliata. Una mattina come un’altra. Sempre troppo tardi,
sempre troppe cose da fare, sempre di corsa. Alzati, cambiati, sveglia i
bambini con dolcezza, aiuta il piccolo a vestirsi, fai la colazione, controlla
che tutto sia apposto per il pranzo della grande e via, si esce. Accendo il
cellulare. Plin Plin. Diversi messaggi, come sempre. Sbircio veloce. “A te che
sei una donna….”, “A te, bimba, ragazza…” “Auguri a tutte!” e poi fiori, fiori,
fiori….tantissimi fiori.

Eppure
il mio essere donna per me ha un valore enorme.
Oltre ogni immaginazione. Qualcuno arriva perfino a dire che sono una
femminista. Dicono di me molte cose. Dicono che sono troppo bacchettona, troppo
pretenziosa, troppo convinta. Di cosa non lo so, ma a quanto pare sono troppo
convinta. Allora mi sono messa a pensare e ho pensato seriamente a quali siano
le mie convinzioni e così ho deciso di raccontarvele.
Ecco
alcune cose, fra tante, di cui sono convinta. Sono convinta che ogni essere
umano debba nascere libero, libero di autodeterminarsi e di scegliere per sé.
Sono però anche convinta che siamo tutti molto lontani da questa bellissima
immagine di autodeterminazione. Sono
convinta che in ogni famiglia debba esistere la condivisione e la
collaborazione. E anche per questo sono convinta che sia ancora oggi un
miraggio. Sono convinta che le donne possano fare grandi cose, se educate alla
scoperta di sé. Sono altrettanto convinta che dovranno perennemente convivere
per questo con il giudizio colpevole di una società che le vuole sempre un
passo indietro a occuparsi dei lavori di cura. Sono convinta che le figlie di
oggi possano essere i leader di domani. Allo stesso tempo sono convinta che
qualcuno continuerà a non sentirsi all’altezza e qualcun altro continuerà a
tentare di impedirglielo. Sono convinta che nessuno dovrebbe essere vittima di
violenza, fisica o verbale, ma sono anche convinta che le donne continueranno a
subire più degli uomini e in modo più subdolo. Sono convinta che gli stereotipi
di genere, quelli striscianti e non espliciti, possano essere scovati e
abbattuti; eppure sono convinta che ci siano ancora troppe donne che perpetrano
gli stessi stereotipi nell’educazione dei figli. Sono convinta! Sì, e
nonostante questo continuo a sperare.
Spero
che negli anni continuino a definirmi troppo femminista se questo significa che
racconterò ai miei figli e ai miei studenti una storia diversa,
se continuerò a raccontare loro la storia di donne che hanno fatto la storia con
la loro autodeterminazione, con i loro sacrifici, con i loro sensi di colpa, con
la lotta alla discriminazione e al pregiudizio, nonostante le ingiustizie subite.
Continuerò a essere convinta e a raccontare la storia di donne come Margherita
HacK, Marie Curie, Rita Levi Montalcini, Maria Montessori, Samanta
Cristoforetti, Simone Weil,Marva Collins, Evita Peron, Kathrine Switzer, Maud
Wagner, Komaki Kimura e molte molte altre.
La
mia festa della donna vuole essere questa. La festa delle conquiste e delle
vittorie. La festa di un domani possibile.
Sognate
in grande e sarete grandi!!!
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