A Natale una persona cara mi ha regalato un libro intitolato proprio
così. All’interno vi ho trovato una dedica personale e toccante. Non vi nego la
grande gioia che questo mi ha dato. Non era un libro nuovo. Era un libro usato,
letto, appuntato e vissuto. Un libro in cui questa persona ha ritrovato me
tanto da farmelo avere in regalo. Ho provato grande felicità nel sapere di aver
dato a questa persona coraggio e supporto nel momento del bisogno e nel sapere
di avere lasciato un segno nella sua vita. Naturalmente ho letto questo libro.
Ma principalmente ho riflettuto sul titolo: IL DONO DELLA SENSIBILITA’.
Inizialmente si potrebbe pensare che questo dono sia inteso come un
dono del cielo. Una dote innata che una persona ha o non ha al momento della
sua nascita e fin anche dal concepimento. Forse è così. Forse le persone sono o
non sono sensibili solo per dote naturale e disegno divino.

Mi guardo intorno e non posso pensare che tutto questo debba
rimanere incontrollato. Non posso credere di non avere strumenti per
rendere i miei figli persone migliori, giorno dopo giorno, gesto dopo gesto. La
sensibilità si educa. La sensibilità si racconta, si evidenzia, si esprime ogni
volta che facciamo un intervento educativo. Ogni volta che chiediamo ai nostri
bambini di fermarsi un attimo e guardarsi negli occhi per chiedersi come
stanno. Ogni volta che fermiamo i loro litigi e chiediamo loro di esprimere i
propri sentimenti cercando di pensare a cosa pensa l’altro, inginocchiandoci
davanti a loro, guardandoli negli occhi, accogliendo le loro emozioni. La
sensibilità si sperimenta ogni giorno, in famiglia, a scuola, fra gli amici.
Accorgendoci che l’altro sta soffrendo e che noi possiamo porgere una mano,
avere parole di conforto, mandare un messaggio di sollievo. La sensibilità si
respira quando veniamo ascoltati e quando ci viene insegnato ad ascoltare,
quando veniamo rispettati e ci viene insegnato a rispettare. Con gesti, parole,
azioni vere. Allora, se penso a questo, posso continuare a sperare. Sperare che
sempre più genitori comprendano il grande compito dell’educare alla sensibilità
mostrandola innanzitutto al prossimo più vicino. Sospendendo per un attimo il
giudizio e lasciandosi guidare solo dal desiderio umano di portare sollievo e
conforto.
Perciò il mio messaggio di oggi, 27 gennaio 2016, giorno della
memoria, è “non lasciate che i vostri figli si dimentichino della solidarietà.
Non lasciate che siano sopraffatti dalla rabbia senza riuscire a dargli voce.
Non permettete che perdano il grande valore umano della sensibilità perché
tutti, prima o dopo, avremo bisogno di persone sensibili e solidali accanto a
noi. Fate ai vostri figli il dono della sensibilità perché un cuore sensibile non dimentica,
perché solo così sarà davvero possibile NON DIMENTICARE!”