Domani sarà il 25 Aprile, festa
della Liberazione. La libertà. Cos’è per me la libertà? Essere liberi significa
forse poter fare tutto ciò che si vuole quando si vuole? Oh no. Non è questo.
Io non posso fare ciò che voglio nel momento in cui lo voglio, sempre. Ma
posso scegliere di NON fare ciò che ritengo sbagliato. Posso
scegliere di dire NO. Questo posso farlo. Questa è la democrazia. La
democrazia ci permette di dire NO, di dire basta. La democrazia ci permette di
cambiare. Ho discusso di questo, molte volte, con molte persone. Ho discusso del fatto che vada
bene lamentarsi. Io comprendo le lamentele e spesso le condivido. Capisco cosa
significa arrabbiarsi perché la corruzione cresce, perché i privilegi non
vengono cancellati, perché gli interessi personali vengono sempre prima di
quelli pubblici. Arrabbiarsi è un diritto democratico. Siamo liberi di
arrabbiarci. Liberi di lamentarci. Liberi di alzarci e scrivere un post acido
su facebook o un post ironico o uno sarcastico. Possiamo condividere video,
foto, aforismi e immagini e nessuno ci torturerà per questo. Nessuno ci porterà
via dalle nostre famiglie e farà sparire il nostro cadavere. Noi siamo una
democrazia. Noi siamo liberi. Dalla democrazia non si scappa. Dalla
democrazia si parte con una valigia piena di vestiti e sogni, con un passaporto
e un biglietto aereo. Non si scappa da clandestini con quattro stracci
e i figli in braccio. Non ci si ritrova nella terra di nessuno dove nessuno ti
vuole. Se parti da un paese democratico e arrivi in un paese democratico, non
perdi il diritto di stare in quel paese perché da un giorno all’altro non sei
più considerato un rifugiato politico e allora perdi tutto e ti rimandano
indietro. Se vieni da un paese democratico con un passaporto in mano, giri da
uomo libero. In un paese democratico puoi scegliere di andare a votare a un
referendum, puoi scegliere di votare sì o di votare no, e puoi perfino
scegliere di non votare. Puoi arrabbiarti col presidente del consiglio
e pubblicare una foto ridicola. Ma in un paese democratico non hai solo il
diritto di arrabbiarti. Hai il dovere di cambiare le cose. Nel tuo piccolo. Nel
tuo quotidiano. In un paese democratico puoi scegliere tu che cosa insegnare ai
tuoi figli. Puoi decidere tu di ricordare loro che vivono in un paese
democratico perché qualcun altro, prima di loro, è morto per questo. Puoi
mostrare loro, con il tuo esempio, cosa è giusto e cosa è sbagliato. Puoi
insegnare a denunciare, a indignarsi, a dire di no. Puoi insegnare a fare la
raccolta differenziata, a puntare il dito contro chi sporca o deturpa
l’ambiente. Puoi insegnare a leggere, a pensare, a farsi domande sul mondo.
Puoi insegnare ai tuoi figli a fare del bene, a essere solidali, a ritagliarsi
il proprio posto nel mondo ma non a discapito degli altri. Si soffre in
democrazia? Certo che si soffre! C’è chi ha troppo e chi ha troppo poco. Che
chi non ha nulla. C’è chi lotta per arrivare a fine mese. Ma a differenza dei
paesi senza libertà, in democrazia possiamo insegnare ai nostri figli a tendere
la mano, a dire no, a votare contro per mostrare il proprio gesto di
solidarietà nei confronti di chi non ha più la forza di lottare per sé.
Possiamo insegnare a far parte di associazioni, a dare una mano, a manifestare
pacificamente ma in modo deciso. Possiamo insegnare a usare i mezzi di
comunicazione per diffondere cultura e positività. Possiamo dire NO coi nostri
gesti quotidiani. Possiamo combattere l’illegalità insegnando la legalità. Possiamo
combattere l’egoismo insegnando l’altruismo. Possiamo combattere l’ignoranza
insegnando la cultura…Possiamo farlo insieme, da uomini e donne liberi,
per i nostri figli, per il loro e il nostro futuro, per avere domani una nuova
classe dirigente responsabile ed etica, per non avere più così tante cose di
cui lamentarci, per conservare, ancora una volta, la nostra LIBERTA’!
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