Sono seduta in biblioteca e devo
dire che è un vero piacere poterlo fare! Che meraviglia! Reputo questo un luogo
Ricco: basta aprire un libro, uno qualunque, e si ha la possibilità di immergersi
in immagini o testi e essere trasportati all’istante in un altro mondo… la
ricchezza delle infinite possibilità che la nostra mente ha per poter
viaggiare.
Ma in questa biblioteca c'è un
sottofondo particolare. Bambini e ragazzi apprendono l’arte di diversi
strumenti musicali in alcune delle stanze qui a fianco: archi, fiati, strumenti
a corda...così, mentre io rifletto sulla mia giornata, aleggiano le note di
brani più o meno famosi, un connubio tra letteratura e musica veramente
interessante. Ora che mi guardo intorno mi accorgo che sono seduta proprio accanto
alle opere fotografiche, a quelle pittoriche e alle scienze sociali. Sarà un
caso? Chiudo gli occhi e ripercorro la mia giornata lavorativa trascorsa.
Ripenso ai bambini e a ciò che mi hanno raccontato, a quello che abbiamo fatto e
penso che vi sia una sorta di visione poetica che il bambino ha di ciò che
vede, sente, annusa e assapora. Allora penso al senso del bello che la
contemplazione di alcune opere genera e al senso di equilibrio e di piacere che
se ne riceve.
Gli occhi, attraverso la bellezza,
si allenano al senso delle proporzioni, alla cura dei dettagli. Le orecchie si
abituano al senso del ritmo, ad ascoltare e ascoltarsi, alla ricerca di quello
che è il ritmo della propria vita. Possiamo osservare la bellezza della natura
e scoprire di quante forme geometriche perfette è composta. Possiamo osservare
con attenzione le molteplici tonalità dei suoi colori e delle infinite
sfumature di cui è composta. E poi possiamo osservare con ammirazione la
capacità dell’uomo di creare capolavori siano essi quadri, sculture, opere
architettoniche o opere musicali, danze o opere letterarie. E’ con questa
convinzione che credo sia importantissimo donare ai nostri bambini occasioni di
contemplazione e sperimentazione verso tutte le forme d’arte. Così ripenso alle
mie personali esperienze. Penso alle volte in cui assieme ai miei figli siamo stati
al museo. Penso alle loro osservazioni in merito alle opere che vedevano. Penso
al museo di Toronto dove all'ingresso un cartello “ munariano” recita: ingresso
per i bambini e gli adulti che si comportano bene, qui si deve toccare tutto!
Penso al viso di mia figlia quando è entrata al teatro La Scala ed è andata a
vedere l'orchestra nella buca. Penso al suo viso mentre a bocca aperta vedeva
lo schiaccianoci. Penso a quanto faccia bene imparare ad osservare in generale
il bello in senso lato. Credo vi sia un senso di equilibrio generato dalla
possibilità di respirare in luoghi storici e artistici. Credo che l'uomo abbia
la capacità di generare il bello e il buono ma che a questo debba essere
educato! Sì, un’educazione rivolta al senso del bello capace di sfruttare tutti i
nostri sensi: la vista, il tatto, l'udito; una capacità globale, una metacompetenza
che stimoli il nostro vivere.
Credo infine che questo possa
servire anche come regolazione delle nostre personalità intesa come capacità di
attendere, osservare, ascoltare, rielaborare. Attorno a noi vi è il bello, sta
a noi la capacità di saperlo cogliere anche nelle piccole opere quotidiane e sta
a noi insegnare ai nostri figli a ricercarlo come stimolo per una vita in
equilibrio.
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