Quando ci incamminiamo lungo una strada e la percorriamo per un po’, a
volte capita di voltarsi indietro e di guardare ciò che ci siamo lasciati alle
spalle. E’ tutta un’altra cosa vista da qui. La guardiamo ed è diversa. Sembra
più corta a volte, e altre volte sembra lunghissima. Ma l’abbiamo percorsa noi,
proprio tutta. Se decidi di correre e guardi di fronte a te puoi pensare che
sia impossibile farcela. Puoi credere di non averne le forze e le capacità. Ma
poi cominci. Cammini. Poi allunghi il passo e fai un pezzetto di corsa.
Controlli il cronometro e ti accorgi di aver corso più di quanto ti aspettavi.
Allora la volta successiva ci credi. Strizzi l’occhio a te stesso e provi ad
aumentare il tempo. Magari c’è qualcuno che fa un pezzetto di strada con te e
ti sostiene. Ti incita e fa il tifo per te. E tu pensi solo alla strada. Pensi
a quanto è faticoso ma non molli perché sai che alla fine tu ce la puoi fare. La
corsa è una grande metafora della vita. Forse un po’ abusata ma meravigliosamente
vera. Non va sempre come ti aspetti. A volte la strada ti sembra
piacevolmente piana e tu pensi che sarà una passeggiata e invece poi ti accorgi
che le tue ginocchia non sono dello stesso parere. A volte ti costringono a
rallentare, a camminare oppure a fermarti per recuperare. Ma a casa devi
tornare comunque e ci devi tornare con le tue gambe e allora riparti e cerchi
le energie per tagliare il tuo traguardo. Il tuo, personale e unico traguardo.
Ognuno di noi ne ha uno. La fatica a volte ci acceca. Sentiamo solo pungere i
polpacci o martellare le giunture e quando ci concentriamo solo sul dolore ci
sembra impossibile farcela. Ma poi ci accorgiamo che al nostro fianco
c’è un’anima amica. Una voce che ci incita “Mira la meta” e allora ci
ricordiamo il motivo per cui siamo partiti. Ci ricordiamo dove vogliamo
arrivare.
E così penso a questa metafora e penso a quanto la accomuni al cammino
di vita di un genitore. Questo è per me essere genitore. E’ una strada che ho
iniziato a percorrere con paura ed entusiasmo. E’ una strada che un po’ ho
imparato a conoscere ma che non smette mai di riservare sorprese. E’ una strada
a volte dura e impervia, in cui le giunture mi fanno pensare che non ce la
farò, e altre volte è una piacevole discesa in una giornata di sole
primaverile. A volte sento di potercela fare da sola, altre volte cerco l’anima
amica che mi faccia sentire il suo sostegno, la sua voce, il suo tifo. Ma so
per certo che è una strada che voglio percorrere fino in fondo. So che non
mollerò e guardo avanti e cerco di immaginare quanti altri panorami mi riserva,
quante altre piogge da cui ripararmi (e per questo dovrò portare con me la
giusta attrezzatura), quanti passi in solitudine e quanti in compagnia. Provo a
immaginare questi momenti con la consapevolezza che poi saranno sempre diversi
da quello che credevo. E allora cammino, corro, tengo il tempo,
seguo il passo e vado avanti guardandomi indietro ogni tanto per accorgermi di
quanta strada ho percorso e di quanto diverso sia oggi il mio nuovo punto di
vista….
Nessun commento:
Posta un commento