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lunedì 7 dicembre 2020

Il tempo corre

Il tempo corre. Corre proprio veloce e in un attimo la mia piccola bambina coccolosa e pucciosa ha subìto una metamorfosi irreversibile. È diventata donna. A volte la guardo e mi commuovo, altre volte vorrei disintegrarla con lo sguardo. La convivenza con una quattordicenne è così: gioie e dolori. Più spesso dolori, a essere sincere…

La verità è che sono sconcertata dal battito di ciglia che mi divide dal giorno in cui sono diventata mamma per la prima volta. Un soffio di tempo che mi ha portata a oggi. Ma se mi fermo e ripenso a questo tempo, ricordo bene l’impegno, la fatica, la tenacia che richiede crescere una figlia cercando in tutti i modi di preservare la sua unicità e allo stesso tempo cercando di fornirle un’educazione che le permetta di scoprire il senso della giustizia, dell’onestà, della semplice (o forse no) distinzione fra bene e male. 

Un susseguirsi di domande interiori: “Avrò fatto bene? Avrò detto la cosa giusta? Avrà capito?”. Un susseguirsi di scelte: dire no, dire sì, mettere regole, a volte condivise altre no. Il difficile mestiere del genitore. Un viaggio impegnativo, complicato, che passa attraverso tempeste (ormonali e non) e che non ci è dato sapere dove condurrà. Pur navigando a vista però possiamo cercare di tenere la rotta. Possiamo avere nella nostra mente l’idea di dove vogliamo portare i nostri figli. Possiamo cercare il nostro fuoco e fare scelte responsabilmente.

Pensare che i nostri figli possano affrontare il mondo senza che siano dotati di strumenti, di una guida, di un porto sicuro dove tornare quando il mare è in burrasca, farà perdere loro la strada. La vita è incerta. Questo lo so per certo. Ma io accanto a quella bambina coccolosa e pucciosa ci sarò. Sarò lì a rimproverarla quando testardamente non avrà voluto darmi ascolto. Sarò lì a consolarla quando cadrà e piangerà pur se non sarà più per un ginocchio sbucciato. Sarò lì a ridere delle cose sciocche che racconterà, a ballare le sue canzoni, ad ascoltare i suoi segreti. Sarò lì perché ci sono sempre stata. Sarò lì perché mi sono sempre fatta trovare, nella fatica dei giorni carichi di impegni e routine. Sarò lì, perché ho scelto di esserci fin dal primo giorno. Perciò adesso salirò le scale, forse un po' troppo rumorosamente, e la abbraccerò forte forte, così, senza motivo. O per il solo grande motivo che la amo, fino al prossimo sguardo disintegrante.

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