Questo blog è scritto a quattro mani. Quando leggerete troverete l'essenza di noi. Leggerete la nostra esperienza di vita, come mamme e come educatrici. Questo blog è la nostra visione pedagogica. Questo blog siamo noi! Il nostro motto è: L'ESPERIENZA DEGLI EDUCATORI AL SERVIZIO DEI GENITORI! Aiutateci a rendere speciale questo blog con le vostre condivisioni e i vostri commenti...

venerdì 25 dicembre 2015

La Motivazione: il motore delle nostre azioni - part one


 Risultati immagini per motivazione


Può sembrare scontato ed evidente ma è proprio così: l’unico motore che muove le nostre azioni è proprio LA MOTIVAZIONE. Quante volte ci siamo rese conto che i nostri ragazzi non hanno proprio per niente voglia di mettersi a studiare, a riordinare la loro stanza, ad aiutare nelle faccende domestiche? Praticamente ogni giorno. E certamente non bisogna stupirsene. A tutti noi piace occuparsi principalmente delle questioni che più ci aggradano. Ci piace passeggiare, leggere, andare a teatro, al cinema, in vacanza. E per fare tutto questo ci prodighiamo prontamente e non ci tiriamo certo indietro. Ma quando si tratta di pulire casa, sbrigare commissioni, fare la spesa e tutto il resto la questione cambia. Allora dobbiamo muovere dentro di noi tutta l’energia possibile per trovare la forza di affrontare tutte le incombenze quotidiane. Perché è piuttosto ovvio che sono da fare ed è altrettanto ovvio che se le tralasceremo prima o poi ci rincorreranno con un ascia in mano come nel più terribile dei film di Kubrik. Ma è vero anche che possiamo rendere queste incombenze un pochino meno faticose e soprattutto meno noiose. 
“Certo” direte voi “e sentiamo un po’ cosa ci propone oggi! La ricetta magica”. Purtroppo no. Mi spiace deludervi. Non possiedo ricette magiche che vi sollevino da ogni male. Ma qualche consiglio strategico magari potrei averlo. Parlavamo nei post precedenti di esercizio quotidiano dell’ordine. Da formatori sappiamo che riordinare il proprio spazio di lavoro e di studio facilita notevolmente l’apprendimento. Permette ai nostri figli di avere un luogo sgombro da distrazioni e disponibile alla concentrazione. Pulito, libero, predisposto allo studio personale. Ma dicevamo anche che, molto probabilmente, i nostri figli non sono così fortemente motivati a sistemare il caos che regna sovrano nelle loro stanze. Allora proviamo a riflettere su noi stesse. Proviamo a pensare a cosa potrebbe rendere meno sgradevole occuparci delle faccende domestiche. E proviamo a proporre alcune strategie distraenti ai nostri figli. Penso alla musica ad esempio. E’ un ottima compagnia quando si tratta di darsi da fare senza necessità di concentrarsi. Chi corre ascolta musica. Chi fa palestra ascolta musica. Chi guida per ore ascolta musica. E forse anche a noi piace ascoltare musica in questi stessi momenti. E allora, forse, anche per i nostri figli può essere un valido aiuto per scacciare la noia delle faccende manuali e rendere più movimentato e piacevole il rito quotidiano del riordino. Ma questo è solo un esempio. Uno degli stratagemmi. A voi l’idea innovativa. A voi scoprire cosa vi accompagna in questi tediosi momenti e cosa potrebbe piacere proprio ai vostri pargoli. Certo non sarà solo questo a far ritrovare la motivazione ai nostri figli, ma potrebbe essere un valido aiuto e uno strumento da cui partire per non trovarsi ad affrontare l’ostruzionismo più estremo. Provate a proporlo come un momento non così spiacevole (magari da passare proprio insieme a voi – molti figli amano aiutare i genitori pur di passare del tempo con loro, ne abbiamo così poco). Provate a pensarci. Riflettete e vedrete che un buon modo lo troverete.

 La vera motivazione poi però è frutto di un lungo lavoro di consapevolezza. Un percorso che porterà i vostri figli dall’eteroregolazione (siete voi a dire loro cosa devono o non devono fare) all’autoregolazione (sapranno da soli cosa è giusto e cosa non lo è). Dentro questo lungo percorso si trova l’educarli alla motivazione. Aiutarli a scoprire cosa muove le loro azioni e sostenerli nelle scelte corrette.
Per ora vi lascio alle vostre riflessioni fino al prossimo post.
Buon Natale Wondermamme
La vostra affezionata labformista

L'esperienza degli educatori al servizio dei genitori...

venerdì 18 dicembre 2015

"Ti insegno a fare da te"

La mia citazione preferita di M. Montessori è proprio questa, insieme a “Mai aiutare un bambino mentre sta svolgendo un compito nel quale sente di poter avere successo”. E' il nocciolo della questione. E' esattamente quello che intendo per "Ruolo di guida discreta". Può capitare che qualcosa sfugga al nostro controllo e che possiamo commettere due tipi di errore:

  • Primo errore: fare richieste troppo elevate senza aver dato gli strumenti adeguati per assolverle;


  •   Secondo errore: smettere di fare richieste e sostituirci ai nostri figli nello svolgere determinati compiti;


Entrambi questi errori purtroppo non aiuteranno i nostri figli a crescere. Nel primo caso si sentiranno inadeguati e incapaci e quindi frustrati dalla situazione e la loro autostima ne risentirà (e non è quello che vogliamo); nel secondo caso si adageranno e smetteranno di lottare comportandosi sempre in modo immaturo e magari dando per scontato che "tanto c'è la mamma che lo fa" (e nemmeno questo è quello che vogliamo).
Allora che fare? Proviamo a concentrarci e a ripensare con intensità al momento in cui i nostri figli hanno iniziato a camminare. Chi prima, chi dopo (e ognuno con i propri personali tempi, sempre da rispettare), hanno preso il volo e hanno iniziato a muovere i primi passi nel mondo. In questo delicato passaggio, nessuno di noi ha preteso di anticipare questo momento mettendo il proprio bambino in piedi prima del tempo. E, allo stesso tempo, quando ha iniziato a camminare, non abbiamo continuato a metterlo a quattro zampe o a tenerlo costantemente in braccio ma abbiamo lasciato che lentamente iniziasse ad esplorare il mondo.
La stessa cosa vale per ogni insegnamento che vorrete dare ai vostri figli da qui in avanti. La differenza sta solo nel fatto che ora non ci si dovrà affidare solamente all'istinto ma sarà necessaria una riflessione profonda sui passi da compiere. 
Iniziate stendendo una procedura semplice dei passaggi che potrebbe richiedere l'apprendimento di una determinata abilità e poi affrontateli una alla volta.
Torniamo al nostro esempio della scrivania in disordine. Un possibile tipo di procedura da seguire per fare in modo che i nostri figli si rendano autonomi nella gestione di questo spazio è la seguente:
1. primo giorno: decidiamo insieme come riorganizzare lo spazio.
2. una volta organizzato lo spazio in modo funzionale lo teniamo in ordine insieme per la prima settimana, fissando un appuntamento quotidiano di "esercizio dell'ordine" (se possibile, ma va benissimo anche ogni due giorni purché abbia una cadenza fissa e non saltuaria e lasciata al caso). 
3. dopo la prima settimana, passerò un altra settimana lasciando che mio figlio riordini in modo autonomo lo spazio ma sarò io a ricordargli di farlo ogni giorno e magari invogliandolo e sostenendolo e incoraggiandolo (mettetevi il promemoria).
4. passata questa ulteriore settimana, insegnerò a mio figlio a tenersi un promemoria (ad esempio sul cellulare se ce l'ha, oppure sulla porta della cameretta o sulla bacheca) per ricordarsi in modo autonomo di riordinare i propri spazi.
5. alla quarta settimana proverò a far togliere il promemoria a mio figlio così da mettere alla prova il suo apprendimento e capire se ha interiorizzato i passaggi. Nel caso in cui non funzionasse, tornerò al punto 3 o 4.
Alla fine di questa procedura (che può sembrare impegnativa ma che, fidatevi, funzionerà), dovrò tenere monitorata la situazione per un pò di tempo, con discrezione, passando in cameretta in modo casuale e controllando se tutto funziona.
Potrebbe accadere che il ritmo a un certo punto si perda, o che necessiti di essere allentato (magari perché i nostri figli avranno preso l'abitudine di riordinare automaticamente la scrivania dopo averla usata, oppure perché diventa stancante farlo con questa frequenza). Non c'è problema. I tempi di possono ricontrattare, ma non le modalità. Gli apprendimenti di procedure operative necessitano inizialmente di un lavoro costante, a presa diretta, senza mollare un colpo, altrimenti si rischia di dover ricominciare tutto da capo perché la procedura non è acquisita o perché subito dimenticata.
Dobbiamo tenere duro. Essere la loro guida discreta. Accompagnarli nel difficile percorso di "imparare a camminare", di "imparare a far da sè".
Richiederà tempo, energie e fatica ma alla lunga vi ripagherà con un autonomia che non pensavate di poter raggiungere. Vi sentirete leggeri, vi sentirete fieri dei vostri figli, capirete quanto sono capaci, quanto sono cresciuti e quante possibilità hanno di fronte a sè.
Ma la sfida non finisce qui perchè so che molte di voi in questo momento stanno pensando che il proprio figlio NON HA NESSUNISSIMA VOGLIA di mettersi a imparare l'arte del riordino. Ed ecco che qui casca l'asino. L'altro grande pilastro dell'apprendimento è proprio LA MOTIVAZIONE. Di questo vi parlerò nel prossimo post.
Nel frattempo siamo qui per darvi consigli o chiarimenti e per rispondere alle vostre curiosità.
L'esperienza degli educatori al servizio dei genitori...
A presto 
la vostra affezionata labformista

giovedì 17 dicembre 2015

Parliamo di autostima


Certo, è vero! Nel frattempo in tanti avranno risposto al mio precedente post dicendo che le persone disordinate hanno una spiccata intelligenza creativa. Giusto! Sono d'accordo! E noi non vogliamo assolutamente frenare questa creatività e minare l'autostima dei nostri figli (peraltro fondamentale in qualsiasi percorso votato al successo - inteso come riuscita). 
Allora qui la MISSION sembra diventare ancora più IMPOSSIBLE!
Ma non disperate. Nulla è impossibile...o quasi.
Innanzitutto è bene ricordare che tutti i processi di cambiamento richiedono molto tempo, pazienza e concentrazione. Spesso si perde la calma e la rabbia prende il sopravvento e così, a volte, preferiamo metter mano noi al disordine e LIBERARE a modo nostro gli spazi invasi. Ma questo è davvero controproducente perché non metterà mai in circolo le potenzialità di cambiamento dei nostri figli.
Cominciamo dunque con lo stabilire delle priorità. Se il disordine e il caos sono persistenti e questo crea seri disagi all'organizzazione scolastica di nostro figlio (non trova gli appunti, non trova i quaderni e i libri, non trova il materiale e di conseguenza non lo porta a scuola), allora è bene agire immediatamente. 
"Primo step: l'autostima" significa "interveniamo sulle modalità scorrette di nostro figlio senza farlo sentire inadeguato". Evitiamo frasi come "sei un disastro", "non ce la farai mai a essere ordinato", "colpa del casino che hai in testa" o  altre simili. Certo, capisco che la frustrazione in noi spesso abbia la meglio, ma dovremmo cercare di mantenere la calma, respirare profondamente e almeno in questo frangente usare modalità comunicative meno invasive altrimenti non raggiungeremo mai l'obiettivo (soprattutto se abbiamo a che fare con preadolescenti con principio di oppositività ;))
Quali azioni allora possiamo compiere per far diventare POSSIBILE la nostra MISSIONE IMPOSSIBILE?     
PROCEDIAMO PER GRADI:

  1. Prendiamoci mezz'oretta di tempo per sederci insieme ai nostri figli e affrontare seriamente la questione. Confrontiamoci con loro per capire come mai fanno fatica a tenere ordinata la scrivania e qual'è la radice del problema. Aiutiamoli a riflettere sulle difficoltà che derivano da questo caos.
  2. Riorganizziamo insieme a loro gli spazi a disposizione definendo un luogo per ogni cosa e una cosa per ogni luogo. Aiutiamoci con un planning scritto, una piantina della cameretta o della scrivania, e stabiliamo dove va ogni cosa.
  3. Riforniamoci degli strumenti adeguati per suddividere gli spazi e i luoghi. (scatole colorate ed etichettate, ripiani della libreria, mensole o quant'altro) scegliendole insieme e pianificandole insieme
  4. Stabiliamo l'esercizio quotidiano dell'ordine da svolgere in un momento della giornata specifico (prima di cena? prima di dormire? appena rientrati da scuola?). In questo momento dovremo "addestrarci" (che brutta parola, ma rende l'idea), a riporre ciò che troviamo sulla scrivania negli appositi-coloratissimi-fighissimi contenitori scelti insieme provando grande gratificazione nel ritrovare nel momento del bisogno, ciò di cui abbiamo bisogno. Stabilite insieme quali sono le necessità personali in base al tipo di materiale da riporre.
  5. ULTIMO, ma non per questo meno importante: manteniamo per loro degli spazi adeguati di creatività dove possano liberare tutta la loro essenza e sentire di non essere eccessivamente compressi. Ad esempio: il cassetto creativo (pieno di cianfrusaglie, oggetti, ricordi, pezzi di carta da riciclo ecc). In questo luogo saranno liberi di conservare ogni cosa fino al colmo. Anche questo ciclicamente necessiterà di "svuotamento" ma con tempi meno frequenti degli spazi usati per i compiti e per lo studio.
Adesso possiamo procedere. Iniziamo la nostra missione e diamoci del tempo perché questi ritmi vengano assorbiti e sedimentati. Senza fretta. Senza ansia. Inizialmente sarà sicuramente necessario adottare un ruolo di guida e svolgere insieme queste incombenze, ma piano piano dovranno essere lasciati soli.
Vi spiegherò meglio cosa intendo per ruolo di guida nel prossimo post.

Alla prossima puntata WONDERMAMME.
La vostra affezionata labformista.





mercoledì 16 dicembre 2015

Primo consiglio strategico per cambiare la "faticosavitadastudente" di vostro figlio!


Eccoci qui, di nuovo in pista. Siamo finalmente a Natale e la scuola ha già messo tutti a dura prova, genitori compresi!
So bene quanto sia difficile conciliare i ruoli di mamma, moglie e lavoratrice e quanto spesso ci si senta seriamente sopraffatti dalle fatiche ma, almeno sul fronte del supporto allo studio dei figli, posso rendermi utile dandovi qualche piccolo ma prezioso consiglio. Chiaramente mi farà molto piacere anche interagire con voi e rispondere alle vostre domande e ai vostri dubbi.
Oggi comincio con un consiglio strategico che a tutti potrà sembrare banale, ma fidatevi non lo è!
Quante volte vi siete messe le mani nei capelli guardando la scrivania strabordante di libri, quaderni, cartacce, lavoretti, elfi domestici, marchingegni e altre diavolerie fantasiose dei vostri meravigliosi figli? Ecco! E' proprio questo il punto! Spesso e volentieri il caos che regna sovrano sulla scrivania dei nostri amati pargoli è lo stesso che vivono nella loro testa. Allora che fare? FACCIAMO SPAZIO ai pensieri iniziando col liberare gli spazi fisici. Non possiamo far stare nella loro testa nuove informazioni se non riusciamo a far stare sulla loro scrivania nuovo materiale. Questa sarà la vostra MISSION IMPOSSIBLE! Bisognerà lavorarci per un pò, è vero. Bisognerà stabilire una tabella di marcia, un elenco di possibili interventi educativi e di azioni da mettere in pratica ma vi assicuro che così facendo getterete le basi per la NUOVA VITA DA STUDENTE DI SUCCESSO di vostro figlio. Come fare? Sarò lieta di spiegarvelo nel prossimo post.
A presto WONDERMAMME!!! 
La vostra affezionata labformista