Può sembrare scontato ed evidente
ma è proprio così: l’unico motore che muove le nostre azioni è proprio LA
MOTIVAZIONE. Quante volte ci siamo rese conto che i nostri ragazzi non hanno
proprio per niente voglia di mettersi a studiare, a riordinare la loro stanza, ad
aiutare nelle faccende domestiche? Praticamente ogni giorno. E certamente non
bisogna stupirsene. A tutti noi piace occuparsi principalmente delle questioni
che più ci aggradano. Ci piace passeggiare, leggere, andare a teatro, al
cinema, in vacanza. E per fare tutto questo ci prodighiamo prontamente e non ci
tiriamo certo indietro. Ma quando si tratta di pulire casa, sbrigare commissioni,
fare la spesa e tutto il resto la questione cambia. Allora dobbiamo
muovere dentro di noi tutta l’energia possibile per trovare la forza di
affrontare tutte le incombenze quotidiane. Perché è piuttosto ovvio che sono da
fare ed è altrettanto ovvio che se le tralasceremo prima o poi ci rincorreranno
con un ascia in mano come nel più terribile dei film di Kubrik. Ma è vero anche
che possiamo rendere queste incombenze un pochino meno faticose e soprattutto
meno noiose.
“Certo” direte voi “e sentiamo un po’ cosa ci propone oggi! La
ricetta magica”. Purtroppo no. Mi spiace deludervi. Non possiedo ricette
magiche che vi sollevino da ogni male. Ma qualche consiglio strategico magari
potrei averlo. Parlavamo nei post precedenti di esercizio quotidiano dell’ordine.
Da formatori sappiamo che riordinare il proprio spazio di lavoro e di studio
facilita notevolmente l’apprendimento. Permette ai nostri figli di avere un
luogo sgombro da distrazioni e disponibile alla concentrazione. Pulito, libero,
predisposto allo studio personale. Ma dicevamo anche che, molto probabilmente,
i nostri figli non sono così fortemente motivati a sistemare il caos che regna
sovrano nelle loro stanze. Allora proviamo a riflettere su noi stesse.
Proviamo a pensare a cosa potrebbe rendere meno sgradevole occuparci delle
faccende domestiche. E proviamo a proporre alcune strategie distraenti ai
nostri figli. Penso alla musica ad esempio. E’ un ottima compagnia quando si
tratta di darsi da fare senza necessità di concentrarsi. Chi corre ascolta
musica. Chi fa palestra ascolta musica. Chi guida per ore ascolta musica. E
forse anche a noi piace ascoltare musica in questi stessi momenti. E allora,
forse, anche per i nostri figli può essere un valido aiuto per scacciare la
noia delle faccende manuali e rendere più movimentato e piacevole il rito
quotidiano del riordino. Ma questo è solo un esempio. Uno degli stratagemmi. A
voi l’idea innovativa. A voi scoprire cosa vi accompagna in questi tediosi
momenti e cosa potrebbe piacere proprio ai vostri pargoli. Certo non sarà solo
questo a far ritrovare la motivazione ai nostri figli, ma potrebbe essere un
valido aiuto e uno strumento da cui partire per non trovarsi ad affrontare l’ostruzionismo
più estremo. Provate a proporlo come un momento non così spiacevole (magari da
passare proprio insieme a voi – molti figli amano aiutare i genitori pur di
passare del tempo con loro, ne abbiamo così poco). Provate a pensarci.
Riflettete e vedrete che un buon modo lo troverete.
La vera motivazione poi però è frutto di un
lungo lavoro di consapevolezza. Un percorso che porterà i vostri figli dall’eteroregolazione
(siete voi a dire loro cosa devono o non devono fare) all’autoregolazione
(sapranno da soli cosa è giusto e cosa non lo è). Dentro questo lungo percorso
si trova l’educarli alla motivazione. Aiutarli a scoprire cosa muove le loro
azioni e sostenerli nelle scelte corrette.
Per ora vi lascio alle vostre riflessioni fino al prossimo post.
Buon Natale Wondermamme
La vostra affezionata labformista
L'esperienza degli educatori al servizio dei genitori...