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martedì 8 marzo 2016

8 Marzo

“Ma che bella notizia: aspetti un figlio!”
Nella giornata dedicata alle donne io rifletto su una sfumatura speciale dell’essere donna, rifletto sulla maternità. Rifletto sulle donne che hanno potuto scegliere di diventare madri, su quelle che l’hanno desiderato oltre ogni immaginario ma che non hanno avuto la possibilità di realizzare il loro sogno e su quelle che lo hanno realizzato donando il loro senso materno e il loro amore a creature già concepite. Penso alle madri che si ritrovano sole. Sole dopo aver condiviso la scelta della genitorialità o sole perché la vita gli ha tolto il compagno, padre dei loro figli. Penso alle madri e al senso di sacrificio, alle rinunce, lavorative e sociali, alle notti in bianco e alla stanchezza. Penso alle madri e al senso dell’essere madre.
Chiudo gli occhi e penso alla donna che ha dato la notizia ad amici e famigliari con la gioia negli occhi: aspetto un figlio! E penso ai suoi pensieri. Mi domando quali immagini una futura mamma associ ad un bimbo e quali ad una bimba. Quali aspettative, quali investimenti affettivi, economici, sociali.  Mi chiedo quali azioni educative metterà in campo in funzione della differenza di genere del proprio bambino e mi chiedo se ha già in mente quale genere di educazione vorrebbe dare alla nuova creatura che arriverà nella sua vita. Chissà se questa mamma ha fatto le stesse riflessioni, se si è fermata a pensare a cosa significa avere un bambino piuttosto che una bambina. Sono riflessioni semplici che stanno però alla base di scelte educative precise che ognuno di noi compie, più o meno consapevolmente, mentre cresce i propri figli. Sono scelte che si fondano su atteggiamenti mentali profondi e radicati nella nostra cultura, nel nostro vissuto familiare, nei nostri desideri anche nascosti e nei nostri sogni più profondi. Penso alla donna, madre di una futura bambina, e al senso di indipendenza, forza, spirito di iniziativa e amor proprio che dovrà trasmettere alla propria figlia. Penso alla donna, madre di un futuro bambino, e al senso di indipendenza, forza, spirito di iniziativa e amor proprio che allo stesso modo dovrà trasmettere al proprio figlio. Valori fondanti. Valori dell’essere umano in quanto tale pur nel suo essere unico e irripetibile. Lo stesso pensiero educativo per due creature che, al di là delle diversità, potranno e dovranno avere le stesse opportunità in un mondo in cui, sogno, le persone avranno un valore per la loro stessa essenza e non certo per la differenza di genere. Auguri a tutte le donne, passate, presenti e future perché possano vivere in un mondo di rispetto quotidiano della loro essenza di esseri umani!

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