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mercoledì 2 marzo 2016

L'equilibrio della bellezza

Sono seduta in biblioteca e devo dire che è un vero piacere poterlo fare! Che meraviglia! Reputo questo un luogo Ricco: basta aprire un libro, uno qualunque, e si ha la possibilità di immergersi in immagini o testi e essere trasportati all’istante in un altro mondo… la ricchezza delle infinite possibilità che la nostra mente ha per poter viaggiare.
Ma in questa biblioteca c'è un sottofondo particolare. Bambini e ragazzi apprendono l’arte di diversi strumenti musicali in alcune delle stanze qui a fianco: archi, fiati, strumenti a corda...così, mentre io rifletto sulla mia giornata, aleggiano le note di brani più o meno famosi, un connubio tra letteratura e musica veramente interessante. Ora che mi guardo intorno mi accorgo che sono seduta proprio accanto alle opere fotografiche, a quelle pittoriche e alle scienze sociali. Sarà un caso? Chiudo gli occhi e ripercorro la mia giornata lavorativa trascorsa. Ripenso ai bambini e a ciò che mi hanno raccontato, a quello che abbiamo fatto e penso che vi sia una sorta di visione poetica che il bambino ha di ciò che vede, sente, annusa e assapora. Allora penso al senso del bello che la contemplazione di alcune opere genera e al senso di equilibrio e di piacere che se ne riceve.
Gli occhi, attraverso la bellezza, si allenano al senso delle proporzioni, alla cura dei dettagli. Le orecchie si abituano al senso del ritmo, ad ascoltare e ascoltarsi, alla ricerca di quello che è il ritmo della propria vita. Possiamo osservare la bellezza della natura e scoprire di quante forme geometriche perfette è composta. Possiamo osservare con attenzione le molteplici tonalità dei suoi colori e delle infinite sfumature di cui è composta. E poi possiamo osservare con ammirazione la capacità dell’uomo di creare capolavori siano essi quadri, sculture, opere architettoniche o opere musicali, danze o opere letterarie. E’ con questa convinzione che credo sia importantissimo donare ai nostri bambini occasioni di contemplazione e sperimentazione verso tutte le forme d’arte. Così ripenso alle mie personali esperienze. Penso alle volte in cui assieme ai miei figli siamo stati al museo. Penso alle loro osservazioni in merito alle opere che vedevano. Penso al museo di Toronto dove all'ingresso un cartello “ munariano” recita: ingresso per i bambini e gli adulti che si comportano bene, qui si deve toccare tutto! Penso al viso di mia figlia quando è entrata al teatro La Scala ed è andata a vedere l'orchestra nella buca. Penso al suo viso mentre a bocca aperta vedeva lo schiaccianoci. Penso a quanto faccia bene imparare ad osservare in generale il bello in senso lato. Credo vi sia un senso di equilibrio generato dalla possibilità di respirare in luoghi storici e artistici. Credo che l'uomo abbia la capacità di generare il bello e il buono ma che a questo debba essere educato! Sì, un’educazione rivolta al senso del bello capace di sfruttare tutti i nostri sensi: la vista, il tatto, l'udito; una capacità globale, una metacompetenza che stimoli il nostro vivere.

Credo infine che questo possa servire anche come regolazione delle nostre personalità intesa come capacità di attendere, osservare, ascoltare, rielaborare. Attorno a noi vi è il bello, sta a noi la capacità di saperlo cogliere anche nelle piccole opere quotidiane e sta a noi insegnare ai nostri figli a ricercarlo come stimolo per una vita in equilibrio.

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