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domenica 24 aprile 2016

LIBERTA'

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Domani sarà il 25 Aprile, festa della Liberazione. La libertà. Cos’è per me la libertà? Essere liberi significa forse poter fare tutto ciò che si vuole quando si vuole? Oh no. Non è questo. Io non posso fare ciò che voglio nel momento in cui lo voglio, sempre. Ma posso scegliere di NON fare ciò che ritengo sbagliato. Posso scegliere di dire NO. Questo posso farlo. Questa è la democrazia. La democrazia ci permette di dire NO, di dire basta. La democrazia ci permette di cambiare. Ho discusso di questo, molte volte, con  molte persone. Ho discusso del fatto che vada bene lamentarsi. Io comprendo le lamentele e spesso le condivido. Capisco cosa significa arrabbiarsi perché la corruzione cresce, perché i privilegi non vengono cancellati, perché gli interessi personali vengono sempre prima di quelli pubblici. Arrabbiarsi è un diritto democratico. Siamo liberi di arrabbiarci. Liberi di lamentarci. Liberi di alzarci e scrivere un post acido su facebook o un post ironico o uno sarcastico. Possiamo condividere video, foto, aforismi e immagini e nessuno ci torturerà per questo. Nessuno ci porterà via dalle nostre famiglie e farà sparire il nostro cadavere. Noi siamo una democrazia. Noi siamo liberi. Dalla democrazia non si scappa. Dalla democrazia si parte con una valigia piena di vestiti e sogni, con un passaporto e un biglietto aereo. Non si scappa da clandestini con quattro stracci e i figli in braccio. Non ci si ritrova nella terra di nessuno dove nessuno ti vuole. Se parti da un paese democratico e arrivi in un paese democratico, non perdi il diritto di stare in quel paese perché da un giorno all’altro non sei più considerato un rifugiato politico e allora perdi tutto e ti rimandano indietro. Se vieni da un paese democratico con un passaporto in mano, giri da uomo libero. In un paese democratico puoi scegliere di andare a votare a un referendum, puoi scegliere di votare sì o di votare no, e puoi perfino scegliere di non votare. Puoi arrabbiarti col presidente del consiglio e pubblicare una foto ridicola. Ma in un paese democratico non hai solo il diritto di arrabbiarti. Hai il dovere di cambiare le cose. Nel tuo piccolo. Nel tuo quotidiano. In un paese democratico puoi scegliere tu che cosa insegnare ai tuoi figli. Puoi decidere tu di ricordare loro che vivono in un paese democratico perché qualcun altro, prima di loro, è morto per questo. Puoi mostrare loro, con il tuo esempio, cosa è giusto e cosa è sbagliato. Puoi insegnare a denunciare, a indignarsi, a dire di no. Puoi insegnare a fare la raccolta differenziata, a puntare il dito contro chi sporca o deturpa l’ambiente. Puoi insegnare a leggere, a pensare, a farsi domande sul mondo. Puoi insegnare ai tuoi figli a fare del bene, a essere solidali, a ritagliarsi il proprio posto nel mondo ma non a discapito degli altri. Si soffre in democrazia? Certo che si soffre! C’è chi ha troppo e chi ha troppo poco. Che chi non ha nulla. C’è chi lotta per arrivare a fine mese. Ma a differenza dei paesi senza libertà, in democrazia possiamo insegnare ai nostri figli a tendere la mano, a dire no, a votare contro per mostrare il proprio gesto di solidarietà nei confronti di chi non ha più la forza di lottare per sé. Possiamo insegnare a far parte di associazioni, a dare una mano, a manifestare pacificamente ma in modo deciso. Possiamo insegnare a usare i mezzi di comunicazione per diffondere cultura e positività. Possiamo dire NO coi nostri gesti quotidiani. Possiamo combattere l’illegalità insegnando la legalità. Possiamo combattere l’egoismo insegnando l’altruismo. Possiamo combattere l’ignoranza insegnando la cultura…Possiamo farlo insieme, da uomini e donne liberi, per i nostri figli, per il loro e il nostro futuro, per avere domani una nuova classe dirigente responsabile ed etica, per non avere più così tante cose di cui lamentarci, per conservare, ancora una volta, la nostra LIBERTA’!

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