Spesso mi ritrovo a pensare alle mie azioni educative quotidiane
e a chiedermi come posso fare per mantenere sempre vivo il dialogo coi miei
figli. Allora percorro il cammino del dialogo ogni giorno, nei piccoli gesti,
quando mi accovaccio davanti al mio bambino di tre anni e gli chiedo di
guardarmi negli occhi, di concentrare la sua energia e la sua attenzione su di
me. Quando gli pongo delle domande e mi aspetto che lui mi risponda. Quando uso
le modulazioni della mia voce per attirare la sua attenzione. Quando lo abbraccio
con la mia voce, quando dò voce alle sue paure e alle sue angosce e rispondo ai
suoi stati d’animo. Dialogo con lui attraverso i gesti del mio corpo. Attraverso
la mia postura, le espressioni del mio viso, il mio sguardo. Dialogo con mia
figlia quando torna arrabbiata da scuola perché qualcuno le ha fatto un torto e
le chiedo di riflettere su quel torto. Su quel che ha portato a quell’incomprensione.
Insegno a mia figlia a dialogare quando le chiedo di guardare dentro di sé.
Quando le chiedo di ripercorrere le proprie parole e i propri gesti e di
cercare cosa è andato storto. Dialogo con lei quando dopo un rimprovero
importante lascio che lei pensi e al momento opportuno (a cena, durante la
doccia, al momento del bacio della buona notte) mi siedo accanto a lei e le
chiedo di parlare di ciò che è successo, le chiedo di riflettere INSIEME A ME.
Il dialogo non piove dal cielo. Il dialogo non inizia perché
mio figlio adolescente è in crisi e allora deve parlare con me adesso. Il
dialogo è dentro ogni piccolo gesto, di ogni piccolo giorno passato con i
nostri figli. Il dialogo è uno strumento, è un mezzo ed è anche un fine. E’ uno
dei grandi obiettivi trasversali dell’educazione insieme all’autonomia. Non
aspettatevi che sia una strada facile. Ormai dovreste aver capito tutti che
educare non è mai facile. Ci saranno cadute, errori, disfatte. Ma non perdete
mai di vista il vostro grande obiettivo. Non vergognatevi di ammettere i vostri
errori. Non forzate mai la mano, perché i vostri figli lo sapranno. Siate veri,
onesti con voi stessi, sinceri. Cominciate da voi. Sarà il primo passo per
arrivare a loro. So che non è semplice guardarsi allo specchio, sapersi
osservare, capire cosa c’è che non va e correggere il tiro. Forse avrete
bisogno di un osservatore esterno, di uno sguardo professionale o forse basterà
il confronto con il vostro partner o con una vostra amica. Avrete dubbi, avrete
incertezze ma non smettete mai di provare, di farvi domande, di aprirvi alle
possibilità. E mentre riflettete su questi nuovi consigli io lascio che i miei
pensieri corrano sul tema del dialogo che ancora tanto ha da dire su di
sé….buona epifania wondermamme.
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